Il 21 marzo 2022, in occasione della “XXVII Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, l’Istituto Comprensivo di Acquasparta, in rete con il presidio di Libera di Acquasparta “Giuseppe Fava” e con le istituzioni del territorio, ha celebrato il valore della cultura, della tutela e della cura degli ambienti nei quali viviamo, urbani e naturali, in nome della legalità.

L’evento è stato organizzato nell’ambito delle iniziative di Libera. Associazioni nomi e numeri contro le mafie; quest’anno Napoli è stata la “piazza” principale prescelta per ospitare la ventisettesima edizione. Intanto, simultaneamente, in centinaia di luoghi in Italia, Europa, Africa e America Latina, la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie è stata vissuta attraverso la lettura dei nomi delle vittime.

Allo stesso modo, nelle belle cornici di piazza Federico Cesi di Acquasparta e di piazza San Francesco a San Gemini anche gli alunni delle due scuole secondarie di I grado hanno partecipato a questo evento significativo e simbolico.

Gli alunni delle classi prime hanno letto l’elenco dei nomi delle vittime delle mafie, per farli rivivere nella memoria di chi rimane e lotta anche per loro contro ogni forma di illegalità. L’ultimo nome pronunciato è stato, in entrambe le piazze, quello del giornalista e scrittore Giuseppe Fava, alla memoria del quale è legato il presidio di Libera nel nostro territorio.

Gli alunni delle classi seconde hanno quindi ricordato gli episodi più significativi della biografia del giornalista e scrittore, sottolineando il valore del suo esempio, la sua lucidità nell’analizzare il fenomeno della mafia e il suo coraggio di denunciarla.

Gli alunni delle classi terze hanno, in conclusione, dato voce ad alcuni dei personaggi dell’opera teatrale che andò in scena a Catania nel 1972: “Il proboviro. Opera buffa sugli italiani”.

Con quest’opera, Fava annuncia l’incombente disfacimento della situazione sociale italiana, mentre consacra la sua esistenza alla ricerca della verità e alla lotta alle ingiustizie; svela la corruzione del potere in una società soggiogata dalla violenza mafiosa e mette lo spettatore di fronte all’emergenza di una questione morale da risolvere guardando ai valori della democrazia.

A seguire anche gli alunni delle scuole primarie hanno partecipato alla commemorazione sviluppando il tema della sostenibilità come cura dell’ambiente e dell’ecosistema contro ogni tipo di sfruttamento.

Nel giardino antistante la scuola, alla presenza della dott.ssa Antonella Rivelli in rappresentanza del presidio di Libera e dell’assessore alla scuola del Comune di Acquasparta, Sara Marcucci, gli alunni delle classi prime, seconde e terze, sulle note della canzone I cento passi, si sono posizionati formando un lungo corridoio in direzione delle piante messe a dimora dai carabinieri in occasione della “Giornata nazionale dell’albero” ed hanno portato in mano una piantina germogliata frutto della semina in classe di bulbi e semini in vasetti di plastica riciclati.

Prendersi cura di ciò che hanno seminato è diventato il simbolo dell’impegno di ciascuno per la nostra “casa comune”. Ogni bulbo o semino nato rappresenta la memoria di una vittima di mafia; in seguito i bulbi germogliati verranno piantati nelle aiuole del piazzale della scuola per costruire una di giardino della memoria.

Gli alunni delle classi quarte hanno mostrando festoni e striscioni con frasi significative o slogan sul tema affrontato che hanno declamato a tutti.

Infine, gli alunni delle classi quinte, in prossimità degli alberi della memoria, hanno letto delle riflessioni collettive sul valore dell’impegno di ciascuno per il sostentamento della Terra e per il nutrimento delle nostre coscienze. Attraverso le loro riflessioni si sono resi consapevoli dell’importanza della scuola come fonte generatrice di cultura che semina il futuro.

È seguita poi la lettura dei nomi scritti davanti alle piantine. Tornati in classe gli alunni e le alunne delle quarte e quinte hanno ascoltato il discorso in diretta di Don Luigi Ciotti dalla piazza di Napoli.

La nostra scuola è certa della forza che la cultura può dare nell’alimentare coscienze civiche fondate sulla memoria e sulla consapevolezza delle storie delle vittime, in modo che affondino le loro radici nella nostra terra, la nutrano, alimentino la nostra speranza, costruiscano il nostro avvenire.